La storia dei Mercanti di Liquore ha inizio a Monza a metà degli anni Novanta. In comune, oltre a precedenti esperienze musicali e un profilo professionale già molto nutrito, c'è soprattutto una "filiazione putativa" con Fabrizio De Andrè.
I pezzi più celebri del cantautore genovese costituiscono quindi il primo nucleo del repertorio del neo-nato trio acustico.
L'originalità degli arrangiamenti e dell'interpretazione sono il sintomo di un'attitudine musicale e di una ricerca che porterà presto i Mercanti alla creazione di composizioni originali di straordinaria consistenza stilistica.
Il loro primo cd, "Mai paura", è del 1999 e contiene sia brani originali, sia re-interpretazioni di ballate di De Andrè.
Apprezzati dalla critica, che ama definirli un "power-folk trio", i Mercanti consolidano la propria esperienza in numerosissimi concerti, fino a varcare i confini regionali e proporsi nelle più importanti manifestazioni musicali italiane.
Nel 2000 i Mercanti arricchiscono la propria esperienza producendo lo spettacolo teatrale "Gente invisibile (Omaggio a Fabrizio De Andre' e a tutti quelli che hanno raccontato storie sbagliate)". Un viaggio nel mondo degli "ultimi" e degli emarginati attraverso le canzoni dei cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana come De André, Tenco, Ciampi, Lolli, Endrigo, e da frammenti letterari e poetici di Bukowski, Pasolini, Vian, interpretati da attori "in scena" e recitati "virtualmente", attraverso video proiezioni.
L'anno seguente partecipano alla prima edizione della manifestazione "Appunti Partigiani" tenutasi il 25 aprile 2001 negli spazi dell'ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano.
L'evento vede tra i suoi ideatori e protagonisti Marco Paolini, ed è in quell'occasione che l'attore del Vajont e il trio dei Mercanti si incontrano.
Nel marzo del 2002 esce il loro secondo album "La Musica dei Poveri".
Il lavoro contiene quasi esclusivamente composizioni originali. I 14 brani del disco raccontano storie di disobbedienza caparbia: un'umanità perdente ma orgogliosa, capace di opporre all'arroganza dei vincitori una disobbedienza convinta o quantomeno una propria, differente, visione delle cose.
Il linguaggio musicale, teso verso l'essenzialità compositiva, ha una ritmica prepotente e moderna, con suggestioni dalla musica popolare.
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